Dintorni - Sacrario Militare di Redipuglia

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La Dolina dei Cinquecento o Dolina dei Bersaglieri
La Dolina si trova sul Monte Sei Busi a sud-est del Sacrario ed è raggiungibile a piedi dalla sommità del Sacrario oppure in macchina percorrendo la strada che dalla statale porta alla sommità del Sacrario svoltando poco prima sulla destra.

E' situata in un territorio che è stato duramente conteso nei primi due anni di guerra da italiani e austro-ungarici. Adibita a posto di medicazione, in essa vi era anche un cimitero militare nel quale sono state rinvenute circa 500 salme di soldati, da cui il nome di Dolina dei 500.


Il sito prende anche il nome di “Dolina dei Bersaglieri” perché durante il periodo bellico ospitò  il comando del 15° Reggimento Bersaglieri. 
A ricordo del reggimento è rimasto un pregevole fregio su uno dei muri perimetrali.

Una lapide commemorativa è presente in ricordo della fossa comune in cui sono state rinvenute 500 salme di militari caduti, mentre un altorilievo del volto del Cristo che ornava una croce di due metri, è esposto nell'altare della chiesa del Sacrario di Redipuglia.

La posizione del Monte Sei Busi era particolarmente esposta ai tiri delle artiglierie. Per questo venivano utilizzati tutti i piccoli anfratti, cavità e le doline carsiche per realizzare ricoveri e camminamenti.
La  “Dolina dei 500”, situata nei pressi della Quota 111 del Monte Sei Busi, venne conquistata e trasformata in sede di comando avanzato dall'esercito italiano tra il luglio e l'agosto 1915.


Cimitero austro-ungarico di Redipuglia
Il Cimitero di Guerra austro-ungarico di Redipuglia si trova sulla strada statale a meno di un chilometro dal Sacrario di Redipuglia in direzione del fiume Isonzo.



Il cimitero è recintato da un muro; si accede attraverso un alto portale che porta al centro un'epigrafe in lingua tedesca in onore dei 14.550 caduti austro-ungarici che vi giacciono. Ai lati del portale d'ingresso vi sono 2 lastre di marmo, una in italiano e l'altra in tedesco, che ricordano i lavori di restauro del cimitero avvenuti nel 1974 e nel 1989.





All'interno il Cimitero austro-ungarico è abbellito da aiuole e ombreggiato da due file di cipressi ai cui lati vi sono le tombe di 2.550 caduti identificati, ordinate in tumuli di terra e segnate da cippi in cemento, che portano l'indicazione del nome di ciascun caduto.

In fondo, al centro, in una grande tomba comune sormontata da un'artistica croce, sono custoditi i resti di 7.000 caduti ignoti.

Ai lati del cimitero si trovano inoltre altre due tombe comuni in cui sono raccolti i resti di altri 5.000 caduti ignoti.


La stazione ferroviaria
La stazione, distante poche decine di metri dal Sacrario militare, è un edificio razionalista realizzata dall'ing. Roberto Narducci (Roma 1887-1979); è stata inaugurata il 4 novembre 1936.

L' edificio è caratterizzato da volumi semplici e da spazi strutturati in maniera razionele. Nella torre dell'orologio ci sono le scale che portano al piano superiore; l'atrio è diviso in tre parti con ai lati le nicchie per la vendita di giornali e tabacchi. Nelle due ali vi sono le sale d'aspetto, gli uffici e i magazzini. 
I materiali utilizzati per la costruzione sono la pietra d'Aurisina per la torre dell'orologio, l'intonaco Duralbo ed il Cotto Nuovo per gli esterni.

Attualmente la stazione è adibita a museo multimediale della grande guerra.
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